Sala D



Francesco ebbe una singolare comprensione del ruolo della Vergine nella storia della salvezza. Nella Sala D, ricavata nel primitivo refettorio e suddivisa in due parti tramite un pannello, sono raccolte numerose testimonianze relative all'immagine di Maria alla Porziuncola.

Notevoli sono la Madonna del Latte, scultura in pietra policroma della fine del XIV - inizi del XV secolo, posta in origine entro il tabernacolo gotico al di sopra della facciata della Cappella, la Madonna col Bambino di Sano di Pietro e i due bellissimi angeli portacero attribuibili a Niccolò di Liberatore detto l'Alunno e a suo figlio Lattanzio: questi angeli, sagomati e dipinti venivano probabilmente usati durante le feste mariane più importanti, quando pendevano dal soffitto tramite una fune.

Nel secondo ambiente della sala D, sulla base di disegni realizzati da Providoni nel 1687 e di una serie di incisioni ottocentesche, è ricostruito l'arredo dell'altare della Porziuncola così come esso si presentava fino agli inizi del Novecento, quando l'immagine mariana della pala di Prete Ilario da Viterbo era occultata quasi per intero da una grande macchina e veniva mostrata ai fedeli solo durante le maggiori festività dell'anno o in occasione della visita di illustri personaggi: in questi rari casi la Vergine veniva esposta al culto aprendo le ante d'argento che la ricoprivano.


Qualche dettaglio in più:

  • Madonna col Bambino (fine XIX secolo, Vincenzo Gemito)
    Bronzo fuso (59 cm x 16 cm x 16 cm)
    La Madonna col Bambino, opera bronzea dello scultore napoletano Vincenzo Gemito, è databile alla fine del XIX secolo.
    La Vergine è rappresentata con il piccolo Gesù tra le braccia, mentre quest’ultimo a sua volta sorregge e mette in mostra un globo (in origine sormontato da una croce), simbolo della regalità del Cristo sulla terra.
    L’opera è stata donata da mons. Gianmaria Castellani, frate minore della provincia serafica dell’Umbria e Nunzio Apostolico delle Repubbliche del Guatemala e di El Salvador. Essa è attualmente custodita nella sala D del Museo.
  • Madonna di Trapani (XVI secolo, Scuola gaginiana o pisana)
    Marmo alabastrino scolpito e dipinto con dorature in oro zecchino (62 x 17 x 11 cm)
    Si tratta di un’opera realizzata probabilmente da uno scultore di scuola gaginiana o pisana. Sulla base è ben visibile lo stemma della città di Trapani. L’opera è custodita presso la sala D del Museo della Porziuncola.
  • Vergine annunciata (1486 ca., Pietro Vannucci detto il Perugino)
    Affresco strappato montato su pannello in vetroresina (130 cm x 88 cm)
    Nel 1975, durante il vasto intervento eseguito da padre Vittorio Marini per rimuovere gli intonaci decorativi ottocenteschi della Porziuncola, l’affresco viene staccato dalla curvatura esterna dell’abside della Cappella. Probabilmente l’affresco faceva parte della decorazione quattrocentesca realizzata da Pietro Perugino, che comprendeva anche la grande Crocifissione del lato posteriore della Porziuncola. Attualmente l’opera si trova nella sala D del Museo della Porziuncola.
  • Madonna del Latte (XV secolo)
    Pietra policroma (102 x 58 x 28 cm)
    Ultimo restauro: Coo. Be. C., 1999
    La statua raffigura Maria che allatta il Bambino. Gesù stringe con la mano sinistra un uccellino morto, che allude alla Passione di Cristo. Originariamente il manto interno della Madonna era rosso, quello esterno nero e il basamento del trono verde. Proveniente dal tempietto posto sulla sommità della facciata della Porziuncola, attualmente l’opera è custodita presso la sala D del Museo.
  • Camice (XVII secolo, produzione veneziana)
    Tela di lino ricamata in seta ed oro, merletti in cotone ad ago e fuselli (158 cm x 195 cm)
    Ultimo restauro: Ester Giovacchini, 1999
    Il camice, indossato sotto i paramenti da tutti gli officianti durante la liturgia, è probabilmente una produzione veneziana risalente agli inizi del Seicento. E’ ornato da ricami in seta ed oro e merletti color ecru ricamati ad ago e fuselli.
  • Madonna col Bambino (XV secolo, Sano di Pietro)
    Tempera su tavola a fondo oro (24,5 cm x 20,5 cm)
    La piccola tavola raffigurante la Madonna col Bambino è una raffinata opera del senese Sano di Pietro, caratterizzata da una grande eleganza nel disegno e nel colore e da un sapiente uso dell’oro.
    L’opera è stata donata al convento della Porziuncola da Padre Barnaba d’Alsazia. Nel 1999 è stata restaurata e collocata nella sala D del Museo della Porziuncola, dove si trova attualmente.
  • Angeli portacero (1492 ca., Niccolò di Liberatore - Lattanzio di Niccolò)
    Tempera su tavola (50 cm x 50 cm; 53 cm x 49 cm)
    Le due figure sono attribuite a Niccolò di Liberatore (l’angelo dai capelli scuri) e a suo figlio Lattanzio (l’angelo dai capelli biondi).
    Essi sono raffigurati in volo, i volti sono sereni e sorridenti, le ali sono policrome, le gambe sollevate e piegate all’indietro. Essi sorreggono con una mano la base di un candelabro, mentre con l’altra, probabilmente, stingevano un giglio di metallo.
    Eseguiti su tavolette sagomate, i due angeli portacero sono entrambi privi di base e, probabilmente in passato, venivano appesi al soffitto ai lati di un’immagine sacra. Attualmente le due opere sono custodite nella sala D del Museo della Porziuncola.
  • Paliotto d’altare (XVII secolo, Manifattura umbra)
    Taffetas ricamato in sete policrome, argento e oro (94 x 145 cm)
    Questo prezioso paliotto rosso interamente ricamato mostra al suo centro la scena con Cristo che concede a S. Francesco l’Indulgenza del Perdono ed ai lati due vasi di fiori. L’opera è custodita della sala D del Museo.
  • Velo da calice (XVII secolo, Manifattura umbra)
    Taffetas ricamato in sete policrome, argento e oro e applicazione di paillettes dorate (57 cm x 59 cm)
    Il velo da calice databile al seicento è interamente ricamato a mano. Al centro, la raffigurazione dell’Annunciazione, circondata da San Francesco e Santi dell’Osservanza Francescana: Sant’Antonio da Padova, San Bonaventura, San Bernardino da Siena, San Salvatore da Horta, Santa Elisabetta regina, San Ludovico d’Angiò, Santa Chiara. Esso è stato restaurato nel 1999 da Ester Giovacchini ed è attualmente custodito nella sala D del Museo.
  • Angeli (XVIII secolo, scultore umbro)
    Legno scolpito, dorato e dipinto (145 cm x 83 cm x 32cm)
    I due grandi angeli, raffigurati in posizione eretta con il braccio alzato, in origine sorreggevano un cartiglio e un giglio. Nel XIX secolo queste sculture erano collocate sopra alle falde del tetto della Porziuncola dove, come mostrano testimonianze fotografiche d’epoca, erano visibili ancora agli inizi del Novecento. Attualmente sono custoditi presso la sala D del Museo.
  • Lastra d’argento (1802, Giuseppe Bartolelli)
    Questa lastra d’argento, realizzata nel 1802 dal perugino Giuseppe Bartolelli in sostituzione di quella più antica trafugata dopo il passaggio delle truppe francesi napoleoniche nel 1798, è stata rimossa dalla Porziuncola nel 1916 in occasione del VII centenario della concessione del Perdono d’Assisi.
    Il manufatto ricopriva per intero l’Annunciazione del retablo di Prete Ilario da Viterbo, lasciando scoperti soltanto i volti dell’Angelo e della Vergine attraverso i due fori ovali: in questo modo la tavola era protetta dai fumi delle candele accese e dalla pioggia di monete che, come gesto di devozione, i pellegrini erano soliti gettarle contro. Nelle maggiori festività o durante le visite di personaggi illustri l’anta veniva aperta per mostrare il dipinto ai fedeli. Attualmente l'opera è custodita nella sala D del Museo.
  • Piviale (fine XVI secolo, produzione italiana)
    Broccatello, canapa e seta, lampasso in seta (134 cm x 276 cm)
    Questo piviale - paramento liturgico costituito da un lungo mantello aperto sul davanti, trattenuto da un fermaglio all’altezza del petto e utilizzato durante le celebrazioni solenni al di fuori della S. Messa - è databile alla fine del Cinquecento ed è realizzato con tre differenti tipologie di tessuto. Presenta lo stolone ed il cappuccio con lampasso di seta a sviluppo verticale decorato da figurazioni di tema mariano quali la Madonna col Bambino e l’Annunciazione. L’opera è stata restaurata nel 1999 da Ester Giovacchini ed è attualmente custodita nella sala D.

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